Corso ANCIS in “Sicurezza urbana”: l’elaborato del socio Alfonso Raiola

L’Associazione Nazionale Consulenti Intelligence & Security persegue nella sua mission di promuovere costantemente programmi formativi e di aggiornamento per i soci, ed anche per i non iscritti.

Il professionista associato Alfonso Raiola, al termine del corso in “Sicurezza urbana”, ha prodotto il seguente elaborato.

La sicurezza urbana è strettamente correlata al contesto socioculturale. L’obiettivo è quello di garantire una buona qualità della vita ai cittadini attraverso il pieno godimento dello spazio urbano. Aspetti fondamentali della sicurezza urbana sono: l’inclusione sociale, la quale
deve garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società indipendentemente dalla presenza di disabilità o povertà; la riqualificazione socioculturale, specialmente nelle aree meno centrali delle città.

Queste operazioni influiscono positivamente sulla qualità di vita dei cittadini, i quali, in un ambiente “sicuro” e pulito, tendono a relazionarsi tra loro ed a rispettare l’ambiente che li circonda. L’atteggiamento di un individuo, purtroppo, varia in base all’ambiente che lo attornia. Tendenzialmente (per semplificare) l’uomo non sporca ove c’è ordine e pulizia ma non esita a sporcare dove c’è incuria.

La sicurezza urbana ricopre un posto talmente importante nella vita dei cittadini tale da essere regolamentata dall’articolo 4 della legge 48 che recita testualmente: “…si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali, nel rispetto delle rispettiva competenze e funzioni”.

Tutti i cittadini, consapevoli dell’importanza che la sicurezza urbana ricopre nelle loro vite e sentendosi direttamente responsabili della loro sicurezza, possono partecipare a rendere più sicure le loro città, collaborando con le forze dell’ordine basandosi su un concetto di “sicurezza partecipata”.

Un valido esempio è rappresentato dai gruppi di “Controllo del vicinato”, ossia cittadini residenti in una determinata zona che partecipano e collaborano con le forze di polizia. Essi promuovono la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini stessi, allo scopo di ridurre la frequenza di reati contro la proprietà (e le persone), segnalando alle forze di polizia situazioni inusuali o comportamenti sospetti. Ognuno, insomma, deve tentare di fare la sua parte allargando il concetto di “Sicurezza” ad uno più ampio, chiamato “SICUREZZA PARTECIPATA ED
INTEGRATA”.

Naturalmente, il ruolo principale e fondamentale viene ricoperto dalla scuola e dalla famiglia. Come afferma Kant: “La bestia è già resa perfetta dall’istinto… L’uomo invece… non possiede un istinto e deve quindi formulare da sé il piano del proprio modo di agire… La specie umana deve esprimere con le sue forze e da se stessa le doti proprie dell’umanità. Una generazione educa l’altra… L’uomo può diventare
tale solo con l’educazione”.