Riportiamo l’articolo dal titolo Incremento dell’abuso dei social network: gli adolescenti durante il covid-19 redatto dal socio ANCIS Dott. Andrea MARINO al termine del percorso formativo che gli ha consentito di acquisire l’attestato di Qualità e di Qualificazione professionale dei servizi prestati ai sensi dell’art. 4, art. 7 e art. 8 della legge 14 gennaio 2013, n.4.
L’ANCIS è l’unica Associazione in Italia, riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, che riunisce i consulenti nel settore della “sicurezza e dell’intelligence” e che può rilasciare ai propri iscritti, al termine di un percorso formativo, l’attestazione della qualificazione professionale.
INCREMENTO DELL’ABUSO DEI SOCIAL NETWORK: GLI ADOLESCENTI DURANTE IL COVID-19
Stiamo attraversando, purtroppo, da molti mesi un periodo che rimarrà indelebile dentro di noi ed ha rivoluzionato il nostro modo di vivere. La pandemia covid-19, oltre ad essere stata una crisi sanitaria, ha influito notevolmente sull’ aspetto economico e sociale.
La paura di ammalarsi, l’informazione inadeguata, la restrizione di libertà, la rivoluzione totale delle nostre abitudini: lavoro, studio, attività sportive, le difficoltà finanziarie, hanno portato a dei fattori di stress, causando un’instabilità psicologica. Questa situazione, soprattutto, per i bambini e gli adolescenti, ha aumentato la prevalenza di sintomi depressivi ed ansia.
La prolungata interruzione di tutte le attività educative e scolastiche, il non poter interagire con i propri compagni o amici, ha avuto un effetto significativo sulla salute mentale degli adolescenti. Tale effetto si è accentuato nei soggetti, che già prima della pandemia, vivevano una situazione di fragilità. Infatti, quotidianamente, vengono “bullizzati” dai compagni, o non apprezzati dai propri insegnati, o familiari; vengono continuamente criticati e ciò comporta ad uno sviluppo non ottimale della propria autostima.
Se l’adolescente viene costantemente criticato in modo pesante, sminuito e svalutato, con il tempo viene in qualche modo “manipolato”, nel senso , che la sua libertà è ostacolata dalle critiche che lo fanno sentire sempre inadeguato, a differenza delle critiche costruttive, che invece vanno a migliorare il benessere del ragazzo.
Entra in un tunnel interiore profondo, non riuscendo a trovare una via di fuga. Tutto questo porta a chiudersi in se stessi e voler evadere dal mondo che lo circonda e si “rifugia” nel mondo del web. Si sente protetto da uno schermo e va in cerca di libertà d’espressione, essere ascoltato e non criticato. Molte volte trova persone che lo adulano, facendolo sentire importante; purtroppo non è tutto oro quello che luccica e dietro l’apparenza ci sono persone che invece approfittano di questo stato di “debolezza” e di profonda insicurezza, vi sono persone “adulte” che iniziano a fare richieste improprie.
Inoltre, anche tra soggetti coetanei, si vanno a creare situazioni di cyberbullismo, favorendo un alibi per insultare, minacciare ed offendere; tutto ciò è favoreggiato dall’anonimato garantito da alcuni social network che danno la possibilità di creare profili con false identità. L’utilizzo delle chat è notevolmente aumentato, nella maggior parte dei casi ha incrementato una “dipendenza da internet”, un disturbo compulsivo comparabile al gioco d’azzardo patologico.
Durante la pandemia covid-19 vi è stato un incremento significativo dell’uso dei social, creando un peggioramento drastico su una situazione già fuori controllo. Bisognerà effettuare un lavoro lento e graduale aiutando i ragazzi a ritrovare una serenità interiore basata sulla vita “reale” e non “ virtuale”.